
Il video con la presentazione dei vincitori del Premio Luchetta 2020
I reportage vincitori del Premio Luchetta 2020 testimoniano l’impegno di grandi firme internazionali, giornalisti che da molti anni sono in prima linea nelle trincee più calde del pianeta: a cominciare dalla rotta balcanica, sulla quale si sono incamminati, sfidando anche il covid 19, decine di migliaia di minorenni nell’ultimo anno. Niente sembra fermare queste schiere di giovani e giovanissimi, provenienti da Afghanistan, Pakistan, Siria e diretti in Europa: neppure il rischio di dover affrontare animali pericolosi e mine inesplose. Ce lo ricorda il servizio della giornalista Sara Giudice di La7 – Piazza Pulita, che vince la 17^ edizione del Premio Luchetta nella categoria Tv News. Inviata di Piazza Pulita dal 2015, Sara Giudice ha iniziato la carriera televisiva alla tv americana Class Cnbc come inviata politica ed è fra gli autori del saggio “Italia sotto inchiesta” (Meltemi). Nella sezione reportage vince il Premio Luchetta 2020 il filmaker pakistano Adnan Sarwar: a lungo impegnato in Iraq per l’esercito britannico, Adnan Sarwar è un volto noto al grande pubblico anglofono per aver diretto e interpretato vari documentari e “biopics” diffusi dalla tv britannica. Per Channel 4 ha firmato un intenso reportage dal ghetto nero di Cape Flats a Città del Capo, Sudafrica, raccontando in particolare la storia dell’undicenne Mariezaan, già a capo di in una gang di ragazzini nel quartiere in cui 279 bambini sono rimasti uccisi solo nell’ultimo anno.
Per la stampa italiana il Premio Luchetta va al giornalista Nello Scavo, che su Avvenire ha raccontato la storia del bimbo ivoriano Simba, sopravvissuto ai campi libici, soccorso dalla nave Mare Jonio di Mediterranea nell’agosto 2019 e quindi approdato a Torino insieme alla madre. Simba, un soprannome dato quasi a infondere coraggio a un bimbo di pochi mesi, per trasformarlo in un “leoncino” capace di superare traversie di ogni genere fino a poter finalmente ripartire con una nuova vita, a Torino. Nello Scavo, inviato speciale di Avvenire, è stato tra i giornalisti internazionali che hanno trascorso più tempo sulle navi di salvataggio dei migranti nel Mediterraneo, dallo scorso ottobre vive sotto scorta per l’inchiesta sul trafficante Bija ed è tuttora vittima di minacce per le inchieste che coinvolgono Malta in merito al traffico dei migranti. I suoi reportage sono stati rilanciati dalle principali testate, come The New York Times, The Washington Post, The Independent, The Guardian, Le Monde, Huffington Post, Bbc, Cnn, Clarin, La Nacion, El Pais, El Mundo e molti altri.
Per la stampa internazionale vince la 17^ edizione del Premio Luchetta il giornalista Antonio Pampliega che ha firmato per El Independiente un’emozionante corrispondenza sulle spose bambine in Afghanistan: meri oggetti con altissimo valore economico, condannate come criminali dalla giustizia e dalla società quando fuggono da casa per evitare il matrimonio forzato. Classe 1982, Antonio Pampliega è stato rapito in Siria nel 2015 dal gruppo terroristico Al Qaeda. Attualmente conduce “Il passaporto Pampliega”, un format che dà visibilità alle ingiustizie sociali a diverse latitudini del mondo. È autore di tre libri: Afghanistan (2011), In the dark (2017) e Le trincee della speranza (2018).
Infine, per la sezione fotografia il Premio Luchetta 2020 va ad Andrea Frazzetta che sul New York Times ha pubblicato gli scatti del reportage dalla costa inondata del Bangladesh, dove gli abitanti provati dalll’emergenza si arrangiano a scavare ciò che resta: fra loro anche molti bambini. Andrea Frazzetta ha realizzato reportage in Sud America, Africa e nell’area Mediterranea. Collabora con testate come New York Times Magazine, Newsweek, National Geographic, The Times, Der Spiegel, D La Repubblica, L’Espresso, Internazionale. Nel 2009 ha ricevuto il premio Yann Geffroy per il reportage “Obama Village”. Nel 2013 è fra i vincitori del PDN photo annual, dell’American Photography e del PX3 – Prix De La Photographie Paris. Nel 2014 è stato premiato con l’American Photography per il suo lavoro da Tokyo per Newsweek.
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Adnan Sarwar
40 anni, pachistano, Adnan Sarwar è un giornalista e premiato scrittore. Ha lavorato al The Economist e al Financial Times. Veterano britannico della guerra in Iraq qualificato in MIRA, FREC 3 e Medicina Avanzata, Sarwar è anche presentatore televisivo, attore, regista, musicista, sceneggiatore, produttore, pilota e medico.

Antonio Pampliega
Nato nel 1982, è conosciuto anche per essere stato sequestrato 10 mesi in Siria da Al Qaeda. Ha lavorato come giornalista in aree di conflitto e crisi umanitaria in Paesi come Afghanistan, Iraq, Haiti, Haiti, Somalia, Sud Sudan, Ucraina, Siria e Venezuela. I reportage sono stati pubblicati da CNN, BBC, France Presse o Associated Press o l'agenzia di stampa tedesca DPA, El País, El Mundo, SinFiltros o Cuatro. Tra il 2018 e il 2019 realizza e conduce, per l’emittente spagnola Cuatro, il programma “Passport Pampliega”

Sara Giudice
Sara Giudice, milanese di nascita e apolide nel cuore, classe 1986. Laureata in Lingue e Comunicazione alla Iulm di Milano e master in comunicazione presso la business school del sole 24 ore. Cresciuta a pane e politica, è grazie ai libri di Oriana Fallaci che esplode la sua passione giornalistica. Ha iniziato la carriera televisiva presso la televisione americana Class Cnbc come inviata politica. Arrivata a La7 lavora per la trasmissione In Onda, collabora con Il Fatto Quotidiano e Linkiesta. Inviata di Piazzapulita dal 2015.
Nel 2017 ha vinto il premio Giancarlo Siani con un'inchiesta sul traffico illecito di rifiuti a Roma. Premio Maurizio Rampino 2019 con un'inchiesta sulla criminalità ad Afragola. Insieme ad altri colleghi ha scritto il libro "Italia sotto inchiesta" pubblicato da Meltemi.
Il suo motto? "Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia e qualcuno a cui raccontarla".

Andrea Frazzetta
Fotografo, Contributor per The New York Times e National Geographic, Andrea Frazzetta ha realizzato progetti personali e su commissione in più di 50 Paesi. Il suo lavoro è pubblicato da testate nazionali e internazionali come Repubblica, Corriere della Sera, L’Espresso, Internazionale, Vanity Fair, The Times, Newsweek, New York Magazine, Bloomberg Businessweek, The Guardian, Der Spiegel, GEO, National Geographic, Vanity Fair. Il suo lavoro ha ottenuto diversi riconoscimenti tra cui il Premio Canon Giovani Fotografi Italiani, il Yann Geffroy Award, il PDN photo annual, l’American Photography Prize, e il PX3 – Prix De La Photographie Paris. E’ stato inoltre nominato per i prestigiosi Foam Award, The World Press Photo Masterclass, e OjodePez Award for Human Values.

Nello Scavo
Nello Scavo, siciliano, dal 2001 è giornalista di Avvenire. Negli anni, ha indagato sulla criminalità organizzata e il terrorismo globale, firmando servizi da molte zone calde, come la ex-Jugoslavia, la Cambogia e il Sudest asiatico, i paesi dell’ex Urss, l'America Latina, il Corno d'Africa e il Maghreb. Nel settembre 2017 si è introdotto in una prigione clandestina degli scafisti libici, raccontando quali siano le condizioni dei migranti intrappolati. I suoi libri sono stati tradotti in 16 lingue. Tra gli altri, ha scritto La Lista di Bergoglio (Emi, 2013), Luigi Ciotti, un prete contre la mafia (Bayard, Francia), I nemici di Francesco (Piemme, 2015), Perseguitati (Piemme, 2017), Fake Pope. Le false notizie su papa Francesco (San Paolo Edizioni, 2018), A casa loro (People, 2019, scritto con Giulio Cavalli) e Pescatori di uomini (Garzanti, 2020, scritto con Mattia Ferrari).